#BoycottDolceGabbana: WHY?
5:00 PM
L’hashtag più scottante del momento #BoycottDolceGabbana è stato “coniato” da Sir Elton John per rispondere alle controverse affermazioni dei due stilisti italiani ed ha avuto ampio seguito nel mondo delle celebrities.
Ma cosa è stato a scatenare questa rivendicazione?
Tutto parte dall'intervista rilasciata da Domenico Dolce e Stefano Gabbana alla rivista Panorama in cui esprimono la loro opinione sulle famiglie gay e la fecondazione in vitro:
Tutto parte dall'intervista rilasciata da Domenico Dolce e Stefano Gabbana alla rivista Panorama in cui esprimono la loro opinione sulle famiglie gay e la fecondazione in vitro:
“I bambini nati grazie alla fecondazione in vitro sono figli della chimica, sono bambini sintetici. Uteri in affitto e padri scelti da un catalogo.”
Lo stesso Dolce ha affermato:
“Sono gay e non posso avere figli. Ma penso non si possa avere tutto nella vita. La vita ha un suo percorso naturale e alcune cose non possono essere cambiate ed una di queste è proprio la famiglia.”
Dichiarazioni che hanno scatenato forti reazioni sul web e che hanno trovato in Elton John il portabandiera del boicottaggio agli stilisti italiani. Il cantante inglese, il quale ha avuto due figli da madre surrogata, ha affidato ad Instagram il proprio disappunto:
“Come vi permettete di dire che i miei due meravigliosi figli sono sintetici? Dovreste vergognarvi di puntare il vostro dito moralista contro la fecondazione in vitro - un miracolo che ha permesso a molte persone che si amano, etero e non, di realizzare il sogno di avere figli. Il vostro pensiero è arcaico e non al passo coi tempi, proprio come lo sono le vostre creazioni. Non indosserò mai più un capo firmato Dolce &Gabbana. #BoycottDolceGabbana.”
E a ruota lo hanno seguito Ricky Martin e Courtney Love, tra gli altri.
Da parte sua, Stefano Gabbana risponde alle critiche postando sempre su Instagram una serie di immagini corredate da frasi come “#boycottdolcegabbana is the new black” o “#boycottdolcegabbana because is different! And you hate the different opinion!!”, sottolineando la curiosa inversione di pensiero rispetto ai tanti “Je suis Charlie” di poco tempo fa, inneggianti alla libertà di parola.
I due stilisti hanno anche rilasciato una dichiarazione ufficiale, nella quale sottolineano come la loro opinione non vada considerata come un giudizio sulle famiglie non tradizionali.
Infatti Gabbana afferma:
Infatti Gabbana afferma:
“La nostra intenzione non è quella di giudicare le scelte altrui. Crediamo fermamente nella libertà e nell’amore.” E a questo, Dolce aggiunge che l’essere cresciuto in una tradizionale famiglia siciliana ha influenzato il suo punto di vista, ma detto ciò “sono altrettanto consapevole del fatto che esistano altre tipologie di famiglia altrettanto legittime.”
Quindi, mentre da un lato si preparano pire per gettare tra le fiamme gli abiti firmati dai due stilisti italiani, dall'altro c’è chi ricorda il diritto alla libertà di opinione, tra cui il direttore di Panorama, Giorgio Mulè, che si rivolge direttamente alla popstar inglese e scrive:
“Provare ad accettare opinioni diverse dalla tua è un buon esercizio di democrazia. Ed è anche facile!”
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