BALMAIN: Olivier Rousteing e la sua ossessione per le Kardashian/Jenner

1:55 AM

REALITY CHECK by MsD



Per favore, Olivier, smettila. É imbarazzante.

Balmain non ha bisogno della pubblicità di Kim Kardashian o di Kendall Jenner...a meno che tu non voglia portare il brand allo stesso livello di Forever 21.

Seriamente : volevo evitare di toccare l'argomento “Kim Kardashian, Kendall Jenner e la moda”.

Per chi non lo sapesse, Kim Kardashian è diventata famosa senza avere un particolare talento (lo so che non mi credete...), ma grazie a un filmino porno (di cui non metterò il link), girato dell'ex fidanzato Ray J e finito casualmente in rete. Da allora il lato B di Kim Kardashian ha cominciato a gonfiarsi, così come i conti in banca della sua famiglia.
Oggi sono tra i più larghi d'America.
Dunque è stato grazie a quel filmino che Kim Kardashian è passata dall'essere la domestica di Paris Hilton, ad essere "un'icona di moda".
Inizialmente, l'unico rapporto che Kim aveva con la moda, era quando puliva l'armadio di Paris.
Oggi condivide la sua passione per sé stessa la moda anche con il resto della famiglia, in particolare con la sorellastra Kendall Jenner, una bella ragazza, alta e magra…ma che da modella non ha nessun'altra caratteristica.

Il rapporto della famiglia Kardashian con la moda consiste essenzialmente in:

1. Kim che ogni giorno rovina l'ennesimo capo Haute Couture (vedi GQ event & VMA)
2. Kendall che ogni mese compare su prestigiose riviste di moda, senza averne alcun merito.
Avrei evitato di approfondire la questione…tuttavia, dopo aver visto il profilo Instagram di Olivier Rousteing (direttore creativo di Balmain) ridotto in queste condizioni, penso che ci sia bisogno di un Reality Check.

Parliamo di Kendall, Olivier e degli scatti apparsi Domenica 7 Agosto, sul Sunday Times Style.
Chiunque conosca anche solo minimamente il brand Balmain sa che le sue creazioni sono delle opere d'arte: sono preziose, strutturate, hanno innumerevoli dettagli  e sono curate in modo maniacale.
Pertanto ci si aspetta che anche tutto ciò che circonda Balmain sia così: eccellenza e  perfezione in passerella come in fotografia.
Purtroppo il servizio fotografico per il Sunday Times Style non ha rispettato questi parametri.
kendall model
Kendall Jenner  by Andrea Klarin for the Sunday Times Style
Sul set non mancava nulla: i preziosi abiti-opera d'arte, il famoso fotografo Andrea Klarin, make-up artists e stylists con grande esperienza nel settore della moda. Ma la modella non c'era.
C'era solo una ragazza carina, alta e magra, ma non una modella. E il risultato è mediocre.
Certo, non si può dire che le foto siano brutte (non tutte almeno...), d'altra parte è una bella ragazza, indossa degli abiti favolosi e un grande fotografo ha fatto centinaia di scatti prima di selezionarne i migliori sei.
Ma Kendall non ha carattere, non aggiunge niente agli outfit e le foto non trasmettono alcuna emozione.
Spesso le foto migliori “raccontano una storia”: beh, queste foto non esprimono niente, figuriamoci se possono raccontare una storia.
Ed è questo il punto: in che cosa consiste il lavoro di una modella? Perché non tutte le belle ragazze alte e magre, non sono delle modelle?
Semplicemente perché essere carine non basta (e spesso non è nemmeno necessario), ci vogliono altre caratteristiche e ulteriori abilità per trasformare una semplice foto in uno scatto d'alta moda. Dei bei vestiti e un bravo fotografo non bastano. Le modelle devono avere uno sguardo intenso e profondo, un viso versatile, dei lineamenti che creano particolari angolature. Serve avere il controllo del proprio corpo, saper muovere ogni muscolo e sembrar sempre naturali. La foto deve colpire, stupire, trasmettere un'emozione, causare una reazione e magari raccontare una storia. Questo è il lavoro di una modella.

Kendall non ha i movimenti di una modella, le pose sono noiose, innaturali, rigide; il viso ha sempre la stessa espressione seria/annoiata in ogni foto, in ogni servizio fotografico, in ogni rivista. In queste foto lo sguardo e il linguaggio del corpo di Kendall non dicono nulla, se non “sono in uno studio e sto facendo una foto”. 


Guardate queste due foto.

kendall balmain
Kendall Jenner by Andrea Klarin for the Sunday Times Style
Nella prima la posa di Kendall è debole e veramente banale, lo sguardo è quasi vuoto; nella seconda foto le gambe hanno una posizione innaturale (anche se devo dire che la parte superiore della foto mi piace)

kendall balmain
Kendall Jenner and Olivier Rousteing by Andrea Klarin for the Sunday Times Style
Guardate queste altre due foto: nella prima Kendall è così rigida che sembra un robot (si vede dalle mani, dal collo, dall'espressione del viso); nella seconda non trasmette nessuna emozione, sembra sia lì in piedi e dica “si capisce che sto posando per una foto?” …molto originale;
Paradossalmente le espressioni e il linguaggio del corpo di Olivier trasmettono di più di quello che trasmette Kendall.

balmain army

Ora giudicate voi stessi la differenza tra questi due scatti. Potete notare quanto sia noioso lo scatto di Kendall e potete ammirare la bellezza della foto con la modella Rosie Huntington-Whiteley. Rosie è padrona della scena, la foto sembra in movimento, la posa risalta il vestito, c'è complicità con Olivier e forse lo scatto vi farà fantasticare su una storia tra i due.

Ci sarebbero state centinaia di modelle, più meritevoli e capaci, che sarebbero state pronte a qualsiasi cosa pur di fare uno shooting di questa rilevanza per Balmain. Modelle, che non sono state considerate e io mi chiedo il perché: non posso non pensare a tutte le top model che avrei voluto vedere in questo servizio fotografico, che avrebbero fatto degli scatti incredibili con questi abiti meravigliosi. Invece sul profilo di Olivier vedo solo foto mediocri.
Mi domando perché sia stata scelta Kendall. Se non è per la capacità di ottenere gli scatti migliori, allora deve essere un puro marketing, che cerca di sfruttare la popolarità e visibilità che Kendall porta con sé e per allargare il mercato del marchio.
Ma di che pubblicità ha bisogno una casa di moda d'eccellenza con la storia di Balmain?
E come si fa ad allargare il mercato tramite Kendall Jenner, quando un capo Balmain costa migliaia di euro?
Credono forse che tutte le ragazzine che la seguono e commentano queste foto con “omg want”, abbiamo 20.000 euro a disposizione per comprare un vestito di Balmain?

Sono convinta che se non fosse per il suo cognome, nessuna agenzia di moda avrebbe mai dato un contratto a Kendall Jenner, e non avere un contratto con un'agenzia, significa zero lavoro nel mondo della moda.
Credo che la popolarità di Kendall possa essere sfruttata da brand emergenti o poco conosciuti, indirizzati a ragazze giovani, ma trovo assolutamente senza senso utilizzarla per case d'alta moda, perché i lavori scadenti di Kendall non fa altro che danneggiarne l'immagine. Non voglio addentrarmi su quanto questo atteggiamento sia anche irrispettoso nei confronti delle vere modelle.

Olivier Rousteing non rappresenta un marchio a caso, rappresenta Balmain, un brand di grande importanza e tradizione nella storia della moda: dovrebbe concentrarsi sul mantenerne alta la classe e l'allure che da sempre ne contraddistinguono il nome, anziché abbassarne il prestigio promuovendo collaborazioni con una ragazza incapace e senza talento.

written by: MsD

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