FARE MODA A BRESCIA: PAROLA AI GIOVANI ARTISTI

1:34 PM




"Quelli che creano sono rari; quelli che non creano sono numerosi. Quindi gli ultimi sono i più forti."
Coco Chanel

La moda si indossa, la moda si scrive, la moda si segue, ma soprattutto la moda si crea: in un’epoca dove tutto sembra già stato inventato, già visto, e la chiave del successo sta nello sbalordire e rapire le masse, che cosa significa essere stilisti? Meglio ancora, cosa significa essere aspiranti stilisti a Brescia?

Per rispondere a queste domande ho deciso di conoscere Valentina Pagano, Diana Maggio, Alessia Ferazzoli, Francesca Franzoni, Valentina Olivetti e Chiara Cagnana : sei ragazze appena ventenni, molto diverse tra loro, ma con lo stesso background, ovvero una grande passione per la moda e la Libera Accademia di Belle Arti di Brescia nel curriculum.




1) Beh, partiamo dalle basi : cos'è la moda per te?

DIANAPer me la moda è arte. E' un nuovo modo di esprimere emozioni, come il pittore utilizza la tela per imprimere le sue emozioni, lo stilista utilizza l’abito per trasmettere qualcosa, attraverso nuove forme nuovi tessuti e materiali. E' una sorta di passaggio dall' interno all’esterno, e attraverso l’abito lo stilista può fare provare a chi lo indossa un esperienza nuova e perché no anche le sue emozioni.

ALESSIA_La moda per me è l'arte di rivestire il corpo con una seconda pelle, in modo da creare un perfetto connubio tra le sue forme naturali e il tessuto. Penso che una qualsiasi persona dentro il vestito giusto, il materiale giusto, acquisti una nuova identità e, amalgamandosi con esso, dia vita ad un qualcosa di unico.

VALENTINA P.La moda per me è emozione: dall'ansia e dalla curiosità della creazione mentale dell'abito o accessorio, alla sensazione di orgoglio nel vederlo realizzato, finito, proprio come lo avevi immaginato.


CHIARA_ La moda secondo me è la più grande manifestazione della propria essenza.

VALENTINA O.La moda per me è vita. Ho sempre desiderato di far parte di questo mondo magico e altrettanto difficile sin da piccina. La moda per me è soprattutto esprimere me stessa, le mie emozioni e le mie idee che come un vortice mi invadono e la moda per me è quel strumento per poterle liberare e farle emergere e portarle quindi alla conoscenza di tutti. Diciamo pure che con la moda cerco sempre una rappresentazione di me senza l’utilizzo di alcuna parola.

FRANCESCA_ Per me la moda è ciò che mi emoziona. Una forma d'arte.

2) Ogni anno la LABA mette alla prova i propri studenti chiedendo loro di organizzare una sfilata a tema, dove arte e creatività possono tingersi di tematiche sociali o filosofiche. Il fashion show 2013 titolava UTOPIE: cosa ne pensi?

CHIARA_l'ho trovato un ottimo punto di partenza per dare libero sfogo alla propria creatività

DIANA_ E' un tema "filosofico, attuale ed interpretabile, infatti l’utopia è un’aspirazione, una speranza spesso irraggiungibile. Di fatto i nostri abiti rappresentano le nostre aspirazioni e le nostre speranze, e si spingono oltre il normale utilizzando materiali semplici non comuni quasi impensabili.

ALESSIA_Penso che sia stato molto interessante ma allo stesso tempo "difficile" poiché era un tema che aveva bisogno di riflessioni personali profonde. Cercare emozioni dentro di sé suscitate da un luogo e trasformarle in abiti è stato un percorso molto lungo, ma che ha dato un risultato finale, per me, molto soddisfacente.

3) dove hai preso l'ispirazione per gli abiti di quest'anno?

CHIARA_per gli abiti di quest'anno ho tratto spunto dalla natura in quanto ritengo sia la fonte di ispirazione più alta che ci sia.



VALENTINA O._ L’ispirazione per l’ideazione del mio abito l’ho presa guardando intorno a me, con un occhio attento e particolare verso la natura e la sua sacralità, che per il nostro mondo di oggi è una vera e propria utopia. Il mio abito rappresenta una mia particolare visione/metafora della relazione tra l’uomo e la natura. Una relazione che io ho definito con il mio abito una traccia eterna.



VALENTINA P._L'ispirazione dell'abito l'ho trovata guardando i luoghi della mia adolescenza, le cose a cui sono più affezionata all'interno della mia città. È stata una riscoperta poiché ho guardato con occhi diversi dal solito, occhi più attenti ai particolari. Ho scelto te come modella perché immaginando il mio abito indossato da qualcuno lo vedevo indosso ad una con un viso dolce ma un'anima quasi ribelle, data dalla pettinatura. Scura, perché da un alone di mistero che coincideva con il mio abito e con il mio stato d'animo. Un mix di emozioni che il mio abito mi dava e che vedevo benissimo indosso a te.



ALESSIA_Per quanto riguarda l'ispirazione mia personale, come ho già accennato prima, è stato un cammino che si è evoluto man mano. Sono partita pensando ad un "luogo" onirico, in particolare un luogo che giocasse con luci e ombre, dal quale sono nati i motivi intagliati presenti in tutti e tre gli abiti della collezione. Gli intagli danno infatti origine a trasparenze, luci e ombre, pieni, vuoti e contrasti. Per quanto riguarda lo stile riecheggia un sapore barocco nei colori e sfarzoso nei dettagli.



DIANA_Per realizzare gli abiti di quest’ anno ho preso ispirazione dalle cose più comuni e quotidiane. La mia ricerca si basa molto sull'utilizzo della materia che compone l’abito. Amo osservare le cose che mi stanno intorno, decontestualizzarle e trasformale in abito, come si può notare nei miei abiti formati da cannucce. Mi piace partire da cose semplici e impensabili e trasformarli in vestiti, stupendo anche lo spettatore.



FRANCESCA_Per quest'anno ho voluto tentare di decontestualizzare materiali scultorei al fine di renderli indossabili e sottolineare la contrapposizione tra rigido e morbido.



4) cosa pensi dei lavori dei ragazzi del terzo anno?

VALENTINA P._I ragazzi del terzo anno hanno fatto davvero un bel lavoro, a partire dalla ricerca del tema, della location e organizzazione, alla realizzazione dei bozzetti con materiali a volte inusuali ma efficaci. Il terzo anno è la fine del percorso, e loro sono stati tutti molto bravi nel terminarlo in bellezza. È stato bello poter partecipare alla loro sfilata e contribuire alla fase finale del loro percorso.

5) cosa pensi dei lavori dei ragazzi del secondo anno?

DIANA_Quest’anno il livello di lavoro è stato molto alto rispetto agli anni passati, e anche le ragazze del secondo anno si sono impegnate molto. In questo campo non si può giudicare dicendo "bello" o "brutto", perché la bellezza è soggettiva è un gusto personale, però si può giudicare guardando se un abito è ben fatto o no. Devo dire che i lavori delle ragazze del secondo anno sono stati fatti molto bene.

Punti di vista differenti ma allo steso tempo interessanti e complementari, che hanno dato origine ad abiti concettuali nel messaggio ma di forte impatto visivo…

Written by: Stella

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