Questa settimana voglio alzare i riflettori su H&M, la prolifica azienda di moda svedese ormai nota per le sue innumerevoli iniziative benefiche e collaborazioni con importanti figure appartenenti al mondo della moda e allo showbiz: dall’Haute Couture (Karl Lagerfeld, Jimmy Choo, Versace) ,al cinema (Johnny Depp), passando per l’editoria (Anna Dello Russo) e la musica( Madonna, Kylie Minogue, Lana DelRey).

Se 2012 ha richiesto lo sfarzo e l’eccentricità della caporedattrice di Vogue Japan, Anna Dello Russo, e la fragilità dal retrogusto vintage di Lana DelRey, il 2013 secondo H&M guarda intensamente alla natura e si ricongiunge con essa, riscoprendo il valore di una convivenza pacifica.

La moda eco sostenibile non è un vezzo dell’ultimo minuto o una prerogativa da fanatici ambientalisti, ma una scelta di vita responsabile, che parte da una presa di coscienza dell’impatto che ogni nostra scelta, per quanto piccola, può avere sull’intero ecosistema, uomini compresi: se nell’alta moda sono Vienne Westwood e Stella McCartney le principali pioniere della Vegan Fashion, utilizzando tessuti e tinture eco-compatibili, passando alla moda di massa si può dire che H&M è un po’ il primo della classe.

La collezione primavera/estate 2013 sarà dunque improntata all'utilizzo di materiali eco friendly come il cotone organico, poliestere e poliammide  riciclati, Tencel si articola in:

Mentre l’inverno si comporta come un bimbo davanti alla TV…

-Lewis.Maria sono le 9:00 PM vai a letto!!

-Ma mamma, il cartone non è ancora finito!!!

-Cos’è manchi di rispetto a tua madre??!! È così che vuoi crescere, screanzato? !

-Ma mamma , ho 40 anni!

-Ancora con questa storia dell’età..è SOLO UN NUMEROOOO!!! A NANNA SUBITO!

*Attenzione il dialogo proposto è frutto di fantasia. Una fantasia comunque reale, vale a dire un’ipotesi; quindi un qualcosa di ancora ipotetico, quindi del tutto possibile, anche se poco probabile. (Cit.Noaro)

..ehm, dicevo, mentre l’inverno fa i capricci prima di congedarsi e lasciar spazio alla sessione esami alla bella stagione,  eccomi qui ad alzare i riflettori sulla moda primaverile e i Must Have della stagione: quindi prendete nota, aprite gli armadi e preparate i lancia fiamme…no dai scherzavo,  potete prendere anche i semi-toni J

Se le sfilate in corso guardano già previdentemente all’inverno prossimo (..Oh ragazzi calma eh..) , io vi riporto ,diligentemente per mano, indietro di qualche mese alle passerelle Spring/Summer 2013: 

...senza ulteriore indugio guardiamo i principali trend emersi:

1) Black and White: 

If you’re thinkin’ about my baby It don’t matter if you’re Black or white 

(Black or White by Michael Jackson)

Easy, chic and effordable : francamente sono molto felice del ritorno in auge del bianco e del nero, che siano soli o accostati, questo trend si distingue per la facilità di riproduzione. Non parliamo di abiti troppo ricercati, ma di una voglia di semplicità e celato minimalismo:

-Pure white: per i fedelissimi dell’omino bianco, un Off white head-2-toe , che sia un abito o un coordinato blazer doppio petto e pantalone

-Sexy black: per chi non rinuncia al nero, se non vi sono intrusioni di bianco è preferibile giocare sulle trasparenze

-Take me to jail: righe, righe e righe; che siano rigorosamente verticali, orizzontali o indisciplinatamente irregolari, da Marc Jacobs a Givenchy ecco il cult del momento: non penso che l’ispirazione venga dalle prigioni, quindi non dovete necessariamente finire al gabbio per essere alla moda, ma sono certa che in un paese come il nostro, patria di galeotti, il trend dei pantaloni a strisce non potrà non attecchire!

-Simple touch: Balenciaga gioca sulla semplicità dell’accostamento, con top, gonne e pantaloni.

2) Give me back the 60s! : 

If everybody had an ocean 

Across the U.S.A. 

Then everybody'd be surfin' 

Like californ-I-A 

You'd see 'em wearin' their baggies 

Huarachi sandals, too 

A bushy bushy blonde hairdo 

Surfin' U.S.A. 

Che dire, sembra che gli anni ’60 abbiano visto Ritorno al Futuro! La moda che diventa innovazione nell’ involuzione, ovvero evolvere il passato per riportarlo nel futuro.

Il glamour anni ’60 ritorna nelle forme(top, abiti e minigonne cortissime o pantaloni lunghi e vagamente svasati  here we come!) nelle geometrie regolari ma anche nei colori e nel famoso Flower Power.

I principali ambasciatori di questo look si identificano in Moschino...

... e LV, la cui fantasia a scacchi ha già riscosso un enorme successo sia sul red carpet e che su ogni rivista di moda(Vogue, Elle Us, Elle Uk, Harpers Bazaar, Glamour)…che dire, spettacolare, ma … solo a me viene voglia di tirare fuori le pedine di dama?

3)  Nouvelle Japonisme: ecco l’espessione che Vogue UK utilizza per descrivere gli stilisti che sono ricorsi allo sfarzo orientale per dar forma alle proprie collezioni. Nulla di pacchiano o esagerato, niente dragoni , solo delicate stampe floreali e  geometrie ammiccanti: la chiave di volta è sicuramente il classico chimono, ma anche questo non è immune alla modernità e viene dunque  reinventato per i giorni nostri. Gioco nelle proporzioni da Etro, mentre Prada si spinge oltre e sceglie un approccio quasi letterale.

4)  Colore colore colore: La moda non dimentica il Technicolor per le calde stagioni, questo l’imperativo tutto italiano della maison Dolce e Gabbana, che per la primavera e l’estate vuole ragazze adornate da uno stampato vivace, quasi etnico , su capi dalle forme sensuali o decisamente generose.

Quattro trend interessanti e d’impatto, qualunque sia il vostro preferito ricordate l’importanza dell’ispirazione e della reinvenzione, perché la moda non è sempre copiare alla lettera :è prendere spunto, lasciarsi mettere in discussione per creare qualcosa di unico con la propria personalità e (di questi tempi non fa mai male) con le proprie possibilità: 

Be yourself, and wear the colours of your soul.

Written by: Stella

..qualunque sia il fattore trainante, sappiate che siete nel posto giusto (non per Bastianich..vuoi che MUORO??) , perché dove c’è moda, c’è casa!

Di che si parla oggi? Moda, apprendisti stilisti, orrori e ombelichi come se piovesse: mentre nel mondo designer, editors, modelle, fashion bloggers, trendsetter, fashion victims-killer e netturbini sono in fibrillazione per la settimana della cotoletta moda milanese e crèpes parigina, un altro evento  a quanto pare di uguale importanza avrà luogo proprio oggi, ovvero il Rihanna for River Island Collection Launch & After Party.



Eh si, in tempi di crisi sempre più giovani si cimentano con umiltà nei più svariati mestieri per necessità: camerieri, commessi, lavapiatti, shampisti … se siete famosi potete fare gli scrittori, i registi, gli stilisti o i latitanti...Rihanna non fa eccezione,ma diciamo che  lei può farlo per svago o perché magari le tocca “obbligo” al gioco della bottiglia: chi ha mai detto che una pop star di fama internazionale, con una discografia più ampia della gamma di hamburger di McDonald’s, non possa debuttare con successo come stilista??

Se ci fermassimo alla questione debutto, beh nessuna obiezione, in quanto la potenza pubblicitaria della dolce Riri è decisamente encomiabile,  basterebbe appiccicare la sua faccia o il suo nome su un qualsiasi prodotto per incrementarne il valore e le vendite: dai profumi (fatto) per odorare come una star, ai cosmetici (in lavorazione) per truccarsi come una star, alla carta igenica (manca) per sentirsi una star anche andando a ca…si va beh avete capito; e questo amici miei è Marketing( Marketing saluta i lettori da bravo..), ma la domanda è: il nostro amico marketing, può riuscire a convincere anche quando il prodotto in esame è palesemente scadente?

Ed è proprio questo il caso: la collezione disegnata dalla pop star barbadiana per River Island, nota marca di abiti low cost, presentata quale chiusura ufficiosa della settimana della moda londinese , e che oggi avrà il suo lancio ufficiale, sembra non aver convinto del tutto la critica, la quale da un lato grida all’orrore e all’indignazione, mentre dall’altro elogia e parla di ode all’alta moda…(FYI le lodi vengono da Elle magazine, che ha scelto Rihanna per la cover di Aprile..*coff*  ruffiani  *coff*)

Source : perezhiltom.com

Ma guardiamo lo show e vediamo di raggruppare le idee: 

È palese quindi che lo stile di tutti i giorni della pop star non è stato né adatta né reinventato, per intenderci: chi potrebbe in via ipotetica vestire ciascuno dei capi presentati? Rihanna e ..basta.

Ma uno stilista non dovrebbe rielaborare la sua ispirazione, qualunque sia la sua origine ( il proprio gusto, una foto, un luogo, una canzone..), e trasformarla in qualcosa di unico ed accessibile agli altri?

E se la creatività è ridotta ai minimi storici, gli abiti non possono che essere monotematici e ripetitivi: non vengono create occasioni d’uso, è difficile distinguere il giorno dalla notte, insomma, la collezione sarebbe stata la stessa anche con 10 capi in meno.

Un lavoro affrettato e poco ragionato: cara Riri non si può creare una linea d’abbigliamento con la stessa rapidità con cui passi da un cd all’altro!
La moda come qualunque altro settore coinvolga un minimo di creatività, necessita di immaginazione e mi spiace dirlo, un minimo di talento per instillare nel osservatore, nel pubblico un barlume di suggestione e fascino, che lo invogli ad avvicinarsi all'opera finale: ma soprattutto, come in ogni mestiere che si rispetti, manca la passione.

La collezione nel suo insieme coniuga atmosfere da spiaggia e club notturni, con un tocco di urban e grunge, il tutto su una predominante impronta minimal:
se il gioco funziona  combinando tra loro diversi capi firmati e carte di credito...

andando sul low cost la magia si perde nettamente, perché la forma e l’imitazione vengono preferite alla qualità dei tessuti, in altre parole sembra di vedere tanti pezzi di stoffa cuciti insieme, il più delle volte senza senso.

AGGIORNAMENTO: RED CARPET 

Seguiamo la cantante di Stay, dall'areoporto di L.A. destinazione Londra, in una tuta di Donna Karan e stivali semi-trasparenti di Alexander Wang



All'inaugurazione vera e propria abbiamo la conferma di quanto detto finora: Just Rihanna can look good in her own designs...
-abito lungo con spacco vertiginoso e dettaglio cut-out sulla schiena, completano il tutto gli immancabili scandali Manolo Blanik color mattone



-crop-top bianco con maniche a campana e jeans a "2 livelli" per l'after party


Written by: Stella