Rihanna for River Island Collection Launch

2:13 PM

Molti di voi si saranno avvicinati alla lettura di questo post animati da pensieri quali: Rihanna? E che ha fatto sta volta?/ River Island, who?/ for who?/ ah ma non è questo il link per le ricette di Joe Bastianich?! Ma*********!/…ho sonno, leggiamo lo stesso/ ecc.

..qualunque sia il fattore trainante, sappiate che siete nel posto giusto (non per Bastianich..vuoi che MUORO??) , perché dove c’è moda, c’è casa!
Di che si parla oggi? Moda, apprendisti stilisti, orrori e ombelichi come se piovesse: mentre nel mondo designer, editors, modelle, fashion bloggers, trendsetter, fashion victims-killer e netturbini sono in fibrillazione per la settimana della cotoletta moda milanese e crèpes parigina, un altro evento  a quanto pare di uguale importanza avrà luogo proprio oggi, ovvero il Rihanna for River Island Collection Launch & After Party.



Eh si, in tempi di crisi sempre più giovani si cimentano con umiltà nei più svariati mestieri per necessità: camerieri, commessi, lavapiatti, shampisti … se siete famosi potete fare gli scrittori, i registi, gli stilisti o i latitanti...Rihanna non fa eccezione,ma diciamo che  lei può farlo per svago o perché magari le tocca “obbligo” al gioco della bottiglia: chi ha mai detto che una pop star di fama internazionale, con una discografia più ampia della gamma di hamburger di McDonald’s, non possa debuttare con successo come stilista??




Se ci fermassimo alla questione debutto, beh nessuna obiezione, in quanto la potenza pubblicitaria della dolce Riri è decisamente encomiabile,  basterebbe appiccicare la sua faccia o il suo nome su un qualsiasi prodotto per incrementarne il valore e le vendite: dai profumi (fatto) per odorare come una star, ai cosmetici (in lavorazione) per truccarsi come una star, alla carta igenica (manca) per sentirsi una star anche andando a ca…si va beh avete capito; e questo amici miei è Marketing( Marketing saluta i lettori da bravo..), ma la domanda è: il nostro amico marketing, può riuscire a convincere anche quando il prodotto in esame è palesemente scadente?
Ed è proprio questo il caso: la collezione disegnata dalla pop star barbadiana per River Island, nota marca di abiti low cost, presentata quale chiusura ufficiosa della settimana della moda londinese , e che oggi avrà il suo lancio ufficiale, sembra non aver convinto del tutto la critica, la quale da un lato grida all’orrore e all’indignazione, mentre dall’altro elogia e parla di ode all’alta moda…(FYI le lodi vengono da Elle magazine, che ha scelto Rihanna per la cover di Aprile..*coff*  ruffiani  *coff*)

Source : perezhiltom.com
Ma guardiamo lo show e vediamo di raggruppare le idee: 


La collezione è perfettamente ricalcata  sullo street style della cantante: denim, crop tops, abiti cortissimi, abiti lunghi con spacco laterale vista-“zia”, reggiseni spacciati per top ecc..

tutti elementi  accettabili se indossati da qualcuno che bazzica hollywood manco fosse l’oratorio, ma una ragazza ordinaria può andare in Posta così?

È palese quindi che lo stile di tutti i giorni della pop star non è stato né adatta né reinventato, per intenderci: chi potrebbe in via ipotetica vestire ciascuno dei capi presentati? Rihanna e ..basta.
Ma uno stilista non dovrebbe rielaborare la sua ispirazione, qualunque sia la sua origine ( il proprio gusto, una foto, un luogo, una canzone..), e trasformarla in qualcosa di unico ed accessibile agli altri?

E se la creatività è ridotta ai minimi storici, gli abiti non possono che essere monotematici e ripetitivi: non vengono create occasioni d’uso, è difficile distinguere il giorno dalla notte, insomma, la collezione sarebbe stata la stessa anche con 10 capi in meno.

Un lavoro affrettato e poco ragionato: cara Riri non si può creare una linea d’abbigliamento con la stessa rapidità con cui passi da un cd all’altro!
La moda come qualunque altro settore coinvolga un minimo di creatività, necessita di immaginazione e mi spiace dirlo, un minimo di talento per instillare nel osservatore, nel pubblico un barlume di suggestione e fascino, che lo invogli ad avvicinarsi all'opera finale: ma soprattutto, come in ogni mestiere che si rispetti, manca la passione.

La collezione nel suo insieme coniuga atmosfere da spiaggia e club notturni, con un tocco di urban e grunge, il tutto su una predominante impronta minimal:
se il gioco funziona  combinando tra loro diversi capi firmati e carte di credito...

andando sul low cost la magia si perde nettamente, perché la forma e l’imitazione vengono preferite alla qualità dei tessuti, in altre parole sembra di vedere tanti pezzi di stoffa cuciti insieme, il più delle volte senza senso.

Sinceramente sono rimasta delusa dall’intera collezione: anche se due o tre elementi sono ancora passabili, mi aspettavo qualcosa di più colorato, mi aspettavo che l’ispirazione le venisse dalle sue origini esotiche e dalla sua musica, non dal contenuto del suo armadio negli ultimi mesi -.-" ma soprattutto speravo avesse più consapevolezza della tipologia di ragazza da vestire: 
purtroppo molti di noi non possono passare la giornata mezzi nudi tra servizi fotografici casalinghi su Instagram, feste, apparizioni, erba e tatuatori…che chi studia/lavora e cazzeggia per vivere! Un po di rispetto U.U


AGGIORNAMENTO: RED CARPET 

Seguiamo la cantante di Stay, dall'areoporto di L.A. destinazione Londra, in una tuta di Donna Karan e stivali semi-trasparenti di Alexander Wang



All'inaugurazione vera e propria abbiamo la conferma di quanto detto finora: Just Rihanna can look good in her own designs...
-abito lungo con spacco vertiginoso e dettaglio cut-out sulla schiena, completano il tutto gli immancabili scandali Manolo Blanik color mattone



-crop-top bianco con maniche a campana e jeans a "2 livelli" per l'after party


Written by: Stella

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